Il mirto dell’Isola di Dino rientra nella specie del Myrtus communis ed è una pianta arbustiva della famiglia delle Myrtacee, tipica della macchia mediterranea.
È una specie spontanea delle regioni mediterranee, comune nella macchia mediterranea, tipica delle associazioni fitoclimatiche xerofile dell’Oleo-ceratonion.
Il mirto è una pianta rustica, si adatta abbastanza ai terreni poveri e siccitosi ma trae vantaggio sia dagli apporti idrici estivi sia dalla disponibilità d’azoto manifestando in condizioni favorevoli uno spiccato rigoglio vegetativo e un’abbondante produzione di fiori e frutti. Vegeta preferibilmente nei suoli a reazione acida o neutra, in particolare quelli a matrice granitica, mentre soffre i terreni a matrice calcarea.
Ha portamento arbustivo o di piccolo alberello, alto da 50 a 300 cm, molto serrato. La corteccia è rossiccia nei rami giovani, col tempo assume un colore grigiastro.
Morfologia
Ha foglie opposte, persistenti, ovali-acute, coriacee, glabre e lucide, di colore verde-scuro superiormente, a margine intero, con molti punti traslucidi in corrispondenza delle glandole aromatiche.
I fiori sono solitari e ascellari, profumati, lungamente peduncolati, di colore bianco o roseo. Hanno simmetria raggiata, con calice gamosepalo persistente e corolla dialipetala. L’androceo è composto da numerosi stami ben evidenti per i lunghi filamenti. L’ovario è infero, suddiviso in 2-3 logge, terminante con uno stilo semplice, confuso fra gli stami e un piccolo stimma. La fioritura, abbondante, ha luogo nella tarda primavera e all’inizio dell’estate, da maggio a luglio. Un evento piuttosto frequente è la seconda fioritura che si può verificare in tarda estate, da agosto a settembre e, con autunni caldi, in ottobre. Il fenomeno è dovuto principalmente a fattori genetici.
I frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurrastro, rosso-scuro o più raramente biancastre, con numerosi semi reniformi. Maturano da novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta. Ne esistono numerose varietà coltivate a scopo ornamentale come il Myrtus communis var. variegata alta fino a 4,50 m, con foglie dalle eleganti striature colorate di bianco-crema e fiori profumatissimi.
“Il Mirto dell’Isola di Dino” oltre ad essere unico nel suo genere per le sue rare e particolari proprietà è un’altra importante risorsa che l’Isola di Dino offre per la sua promozione e quella dell’intero comprensorio circostante.
Iniziativa fortemente voluta da Matteo Cassiano amministratore unico dell’Isola di Dino club s.r.l., che, grazie alla collaborazione di professionisti, commercianti e artigiani locali ha personalmente studiato e pianificato una serie di trasformazioni del frutto che da millenni nasce spontaneamente sull’isola di fronte lo spettacolare scenario di Praia a Mare.
Grazie all’accordo con L’Isola di Dino Club, i trasformatori locali del prodotto sono già a lavoro per la realizzazione del liquore al mirto dell’Isola di Dino e dei biscotti ripieni di marmellata, che da quest’anno si potranno apprezzare in tutte le iniziative promosse dell’Isola di Dino Club che attraverso una campagna di comunicazione dedicata al comprensorio, continuerà a far conoscere questa importante risorsa con numerose degustazioni già in programma per tutto il 2011 e 2012.
L’isola di Dino dunque, oltre alle sue bellezze di incommensurabile valore ambientale, attraverso la produzione di diversi prodotti particolarmente tipici e caratteristici offre la possibilità di essere protagonista con un risultato di altissima qualità e pregio.
La missione è quella di sfruttare le ottime proprietà e potenzialità di questo frutto, noto sin dall’antichità, e nel contempo studiare nuovi modelli di business e comunicazione attraverso un preventivo studio di marketing.
L’esposizione dell’Isola, le peculiarità del terreno, l’assoluta mancanza di influenza di traffico e l’assoluta assenza di trattamenti alle piante, permette alla bacca isolana una migliore resa dal punto di vista della raccolta ed una particolare grandezza e rotondità della bacca, questi sono alcuni dei tanti motivi che caratterizzano l’originalità e la purezza del frutto con un risultato assolutamente genuino.
Inoltre, per garantire un assoluto rispetto della pianta ed un sicuro rinnovo del frutto, la bacca è stata raccolta con metodi non intensivi ma con una paziente raccolta a mano bacca per bacca.
“Isola di Dino – Mirto” è un abbinamento storico e compare in numerose leggende, infatti il nome “Dino” dato all’isola sin dall’antichità, è presumibilmente derivato dal nome “Aedine”, tempio dedicato alla dea Venere che si presuppone si trovasse sulla sommità dell’isola, ed infatti fin dall’antichità il mirto è stato consacrato alle divinità dell’amore e della bellezza. La pianta di Mirto era considerata sacra a Venere, forse per il candido colore dei suoi fiori, simbolo della verginità, bellezza ed amore puro.